Ho ricevuto diverse volte la richiesta di ripristinare l’uso dei foglietti con le letture previste per la Messa domenicale. In effetti, a seguito della pandemia e quindi delle norme relative al divieto di materiale cartaceo che passasse di mano in mano, la produzione del foglietto domenicale è stata
sospesa. E ne sono stato felice! Non perché abbia significato per me un impegno in meno ma soprattutto perché la Parola di Dio, proclamata nella liturgia, va ascoltata.
Ascolta Israele!
Sono tante le indicazioni del magistero ecclesiale che scoraggiano fortemente l’uso dei foglietti nella celebrazione eucaristica. Se da un lato il foglietto consente di “seguire” la celebrazione attraverso i suoi testi, di venire incontro a chi ha problemi di udito, di soffermarsi meglio su alcune parole ed espressioni, per altri versi se l’attenzione dei fedeli si concentra per lo più sulla lettura individuale, rischia di distoglierla dai gesti liturgici e dall’assemblea, cioè dalla comunità che sta celebrando come un unico corpo. Non è il massimo, per fare un esempio di vita quotidiana, leggere il telefonino o continuare a sfogliare il giornale mentre uno ci sta parlando: la stessa cosa si verifica quando, dall’ambone, viene proclamata la Parola di Dio, per essere più espliciti Dio stesso che ci parla, e stare con il capo chino a leggere il foglietto. Peggio ancora, nel bel mezzo della seconda lettura, “assistere” all’assemblea che gira le pagine del foglietto con tanto di fragoroso rumore che sicuramente non dona dignità al momento liturgico che si sta vivendo. Insomma, penso che non sia opportuno ripristinare la produzione del foglietto né tantomeno avvalersi dei foglietti prodotti altrove: intanto perché vengono fatte delle proposte celebrative che tolgono spazio alla vita reale di ogni comunità e al compito celebrativo di chi presiede l’Eucarestia. Prendo come esempio le preghiere dei fedeli: ogni domenica nella nostra parrocchia prepariamo intenzioni di preghiere che siano in sintonia con la vita e la sensibilità della nostra comunità. Che ne sanno coloro che preparano i foglietti stampati a Milano, a Roma o in ogni altro dove, che nella nostra parrocchia in quella domenica ci sono le prime comunioni, che magari nel nostro quartiere si avverte una particolare emergenza, che sentiamo l’esigenza di pregare ancora di più per la guerra in Ucraina… e così via! Insomma, utilizzare un foglietto preconfezionato mortifica la possibilità di vivere e attualizzare nel nostro oggi la celebrazione, togliendo anche al celebrante la possibilità di far dono all’assemblea della ricchezza di formulari liturgici che il Messale propone. Non è un foglietto che mi deve dire se scegliere il “Confesso” o un altro formulario penitenziale: se permettete, lo decide il celebrante. Come ovviare, allora, facendo tesoro delle legittime perplessità rispetto alla scelta di non produrre più i foglietti? In primo luogo, valorizzare il servizio dei lettori che nella proclamazione della Parola di Dio sono chiamati a farlo con umiltà, preparazione e ricordandosi che non stanno leggendo per se stessi. Siamo intervenuti nel sistema di amplificazione e, con qualche prossimo ulteriore accorgimento, si è fatto in modo che la voce arrivi in modo omogeneo e chiaro dappertutto. Personalmente consiglio, soprattutto per la preparazione alla Messa, l’utilizzo di apposite app che nel telefonino permettono di seguire in modo aggiornato le letture scelte per la Messa del giorno. Sono interessanti anche i messalini (quelli mensili) o meglio ancora l’unico volume che contiene le letture di tutti gli anni liturgici. Sempre per preparare la celebrazione e perché ricominciamo a saper “ascoltare”. La fede, infatti, nasce dall’ascolto!
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