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LA PASQUA DI PAPA FRANCESCO

Scrivo questo pezzo mentre sono passate solo poche ore dalla improvvisa notizia della morte di Papa Francesco. Notizia improvvisa, all’indomani della Pasqua di Resurrezione, ma prevedibile considerato il protrarsi della sua malattia, sebbene smentito dalla comparsa durante la benedizione pasquale “Urbi et orbi”. Mi è venuta subito in mente l’immagine che accompagna queste mie riflessioni: nel pieno della pandemia legata al Covid, in piazza san Pietro vuota, il Papa che solitario si avvia verso il Crocifisso, in preghiera per tutto il mondo. Solitario: come ogni uomo che nel momento estremo si ritrova nel suo mistero e nella verità della sua vita. Un incontro a tu per tu con il Signore, portando tutta la sua fede, il dono della sua vita per il Vangelo e il suo impegno per i più poveri. In un dialogo sincero e ricco di misericordia con il Signore. Un incontro in cui il Papa porta davanti a Dio tutta l’umanità: in questi anni di pontificato si è fatto carico di tante – troppe – tragedie e non ha mai smesso di essere voce dei sofferenti, dei perseguitati, degli innocenti e degli scartati. Porterà proprio loro davanti a Dio, insieme a tutti gli interrogativi con cui si misura ogni uomo di fede: perché Signore permetti questi drammi e che fine fanno tutte le lacrime versate? Ma porterà davanti a Dio anche tutta la diffidenza e l’indifferenza con cui tanti hanno liquidato i suoi appelli per la pace, soprattutto per l’Ucraina e per la martoriata Terra Santa: racconterà della sua sofferenza per non essere riuscito a ricucire, come avrebbe voluto, le esili possibilità che venivano concesse alla pace. Porterà a Dio la nostra chiesa di oggi: ci ha donato lo scossone per uscire dalla paura e dal “si è sempre fatto così” per essere discepoli-missionari con Evangelii Gaudium e rendere le nostre comunità famiglie accoglienti di speranza e di misericordia. Non mi sembra il caso di assecondare tutte le analisi che in queste ore si rincorrono sui suoi 12 anni di Pontificato: si tratta, per noi, di pregare per Papa Francesco e di far tesoro di come il Signore ci ha parlato e preso per mano attraverso la testimonianza. E pregare per la Chiesa: ora più che mai ha bisogno prima di tutto della consolazione dello Spirito e, abbondantemente, della sua sapienza e del suo coraggio.







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DUE AUGURI SPECIALI


Don Bonaventura e don Nicola
Don Bonaventura e don Nicola

Buona Pasqua a tutti voi. Voglio ringraziarvi per l'ospitalità e l'accoglienza, in particolare per don Emanuele. Durante la Settimana Santa, ho potuto trovare Gesù presente e attivo in mezzo a voi e, grazie alle vostre preghiere, è stato un momento gioioso e santo per me stare con Gesù Passato e Risorto. Ringrazio Gesù per avermi mostrato tutto questo e prego che continuiate a vivere con gioia con Gesù. Che possiate rimanere nell'amore di Dio ed essere felici con Lui che sta sempre con voi.


don Nicola



Buona Pasqua a tutti! È stato per me una gioia trascorrere la Settimana Santa nella parrocchia Madonna della Strada e condividere la gioia della Resurrezione con tutti voi. Molti fedeli hanno fatto il sacramento della confessione, e durante questo periodo ho potuto constatare quanti grandi cristiani ci siano in questa comunità. È evidente che siete una comunità che ama sinceramente Gesù. Vi ringrazio di cuore per la vostra calorosa accoglienza e pregherò affinché la grazia del Signore vi accompagni sempre nel vostro cammino di fede, colmandovi di gioia. Grazie di tutto e che Dio vi benedica!


don Bonaventura

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