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SESSANT'ANNI A SERVIZIO DELLA CHIESA

Aggiornamento: 28 giu


Questi giorni in cui mi sto preparando a celebrare il 60° anniversario della mia Ordinazione sacerdotale, rivivo gli stessi sentimenti, le stesse emozioni e commozioni di allora. Anche il clima meteorologico è, grosso modo lo stesso, torrido oggi come allora. L’Arcivescovo Mons. Paolo Botto, nella esortazione a noi sacerdoti novelli appena Ordinati il 4 luglio del 1965 nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari, disse:


Figli dilettissimi, riflettete seriamente all’Ordine che avete ricevuto, al peso che è stato posto sulle vostre spalle: procurate di vivere santamente e religiosamente e di piacere a Dio affinché possiate ottenere la Sua grazia che Egli stesso si degni di concedervi per la sua misericordia.

L’Omelia fu un inno che esaltava l’importanza della Grazia nella vita sacerdotale, sull’esempio della Vergine Maria, la piena di Grazia, per poterla distribuire alle anime che si sarebbero incontrate nel ministero. Concludeva dicendo:


Nel vostro volto e nella vostra vita risplenda sempre il sole di Dio: la santa Grazia, camminate come ceri accesi per le strade della Arcidiocesi e del mondo annunciando che Cristo è verità.

L’8 luglio celebrai la Prima Messa solenne nel mio paese Selegas. Grazie alla ricerca fatta dal mio amico Sacerdote Don Cristiano Piseddu ho scoperto un trafiletto non firmato pubblicato col titolo: Selegas, LA PRIMA MESSA DI D. PILLONI:


Giovedì 8 luglio D. Antonio Pilloni ha celebrato la 1.a Messa. Selegas attendeva da tempo questa giornata. La 1a Messa è un avvenimento notevole anche in una metropoli ma soprattutto interessa un paese dove le gioie come i dolori di una famiglia diventano patrimonio di tutti. D. Arialdo Cossu che tanti anni fa quando era Parroco di Selegas avviò D. Pilloni al sacerdozio ha tenuto un triduo di preparazione. Ma il suo volto più bello Selegas lo ha manifestato il giorno della festa: strade imbandierate, fiori e festoni dall’abitazione del novello Sacerdote alla Chiesa. Alla Santa Messa D. Pilloni assistito da D. Floreano Piras e da Don Carlo Podda anche loro sacerdoti di Selegas ha visto attorno a sé oltre i familiari, tutta la popolazione. Dopo il rinfresco offerto agli invitati nei locali dell’Asilo, in Parrocchia si è svolta una solenne funzione di ringraziamento col canto del “Te Deum”. E’ seguita l’accademia con canti, poesie e dialoghi augurali. Il Vice Sindaco a nome del Sindaco in lutto, ha rivolto gli auguri a nome del Comune. Ha parlato successivamente il Parroco raccogliendo i sentimenti di tutta la popolazione. Don Pilloni ha ringraziato commosso chiedendo una preghiera per la fecondità del Suo apostolato.


Mi piace concludere con la PREGHIERA DI UNA MAMMA PER I SACERDOTI. Che sia un augurio per la nostra parrocchia: ragazzi e giovani possano accogliere la chiamata di Cristo alla vita sacerdotale e religiosa per continuare l’opera di Dio che in questo sessant’anni ho cercato di compiere anche io.


Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul tuo stampo, non vogliamo occasionali, non vogliamo sgorbi, ma preti autentici che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure; vogliamo preti a tempo pieno, che consacrino Ostie, ma soprattutto anime trasformandole in Te. Preti che parlino con la vita più che con le parole e gli scritti.

Preti che mostrino santità più che titoli accademici; preti che spendano il loro sacerdozio invece di studiare di salvaguardare la dignità. Sai Signore, l’uomo non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame, ha ancora sete: fame e sete di Te e che tu solo puoi appagare.

Allora donaci preti stracolmi di Te come il curato d’Ars; preti che sappiano irradiarti, preti che ci diano Te: solo di questo noi abbiamo bisogno.

A noi Signore servono preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido; cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare: preti che sappiano parlare con Te perché quando un prete prega, il popolo è al sicuro.

Oggi si fanno inchieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete; non ho mai risposto a queste richieste, ma a Te Signore voglio e posso dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera.

Donaci, Signore, preti dalle ginocchia robuste che sappiano sostare, espiare, preti che non abbiano altro recapito che il Tuo Tabernacolo. E.... dimenticavo: rendici degni di avere tali preti!



don Antonio




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