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UN CUORE RICCO DI SPERANZA

Il giorno del Sacro Cuore, abbiamo vissuto un’intensa esperienza di fede e di condivisione facendo visita e celebrando la Messa nella Casa di accoglienza dei bambini ospedalizzati, in via Dessì Deliperi. Nonostante il caldo e il sole, in tanti, più di 150 voci, cuori e volti, ci siamo ritrovati in un luogo ricco di interrogativi importanti ma molto di più di amore e di speranza. Di interrogativi perché la sofferenza dei più piccoli è tra le questioni inaccettabili della nostra vita: spessissimo mettiamo in gioco Dio stesso quando impattiamo con le malattie che devastano il corpo dei bambini e con esso il vissuto di intere famiglie e comunità. Nella storia umana di tutti i tempi gli interrogativi sono quelli: perché se Dio è buono, permette o vuole questa sofferenza? Che cosa hanno fatto di male i più piccoli per meritarsi questo peso così insopportabile? Aprendo meglio gli occhi e lasciando che le mura e l’atmosfera della Casa d’accoglienza ci sorprendano, prevale il dono d’amore e di speranza che frantuma il peso degli interrogativi e spalanca la gioia per il bene che continua a crescere, per Cirenei che non hanno smesso di camminare accanto a noi, per la speranza che tiene in vita e diventa motivo di fiducia anche nel buio più buio. Portandoci dalle nostre case in quel cortile e portando il Vangelo e l’Eucarestia dalla nostra chiesa, abbiamo provato ad accendere i riflettori del nostro quartiere su questa realtà sconosciuta ai più. Una piccola testimonianza, arricchita anche dal contributo concreto a sostegno delle iniziative dell’associazione ASTAFOS, e che ha solo la pretesa di creare legame, di attivare percorsi insieme e soprattutto, portando Gesù, portare speranza, fiducia, impegno nella preghiera.







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