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SOSTENERE E CONDIVIDERE

L’evolversi della pandemia, anche tra persone a noi vicine, non cessa a diminuire: si prospettano tempi lunghi, ulteriori restrizioni e l’ipotesi di un nuovo lockdown serrato si fa sempre più reale e possibile. In tutto questo, accanto alla triste consapevolezza di persone che soffrono e che muoiono in isolamento, di familiari impotenti e tenuti giustamente a distanza, di medici, infermieri e volontari che, allo stremo delle forze, continuano a dare il meglio di sé, la paura e la preoccupazione per ciò che riguarda il presente ed il futuro di tante attività professionali e commerciali e, con esse, di altrettante famiglie e lavoratori davanti ad un bivio ricco di incognite e domande. Brutalmente è stato detto: dobbiamo decidere se morire di malattia o di fame! Non è con questi paradossi che risolviamo il problema o ci aiutiamo a guardare con lucidità la situazione. Certo è che, non da oggi, le circostanze ci stanno imponendo, a vari livelli, di elaborare velocemente una comunione d’intenti e di azioni decisive e lungimiranti che riguardino l’ambito della sanità, la tenuta economica e la disponibilità per un nuovo circolo virtuoso per il lavoro, ma anche la carenza dei trasporti e, non ultima, la scuola e ciò che concerne i servizi alle persone e alla famiglia. Inutile nasconderlo o fare finta di nulla: siamo un po' tutti preoccupati anche per i risvolti economici e sociali che il Covid-19 sta seminando nel suo lungo e inafferrabile passaggio.

Anche la nostra comunità, in questi lunghi mesi, si è impegnata, oltre ciò che già da anni si sta portando avanti, per aiutare diverse famiglie e imprese a trovare un po’ di “ristoro”: attingendo alla generosa e costante disponibilità di tantissimi parrocchiani che partecipano alla colletta domenicale, dando seguito alle offerte esplicitamente consegnate per le iniziative caritative e facendo richiesta al Fondo di solidarietà per l’emergenza Covid-19 istituito dalla Diocesi di Cagliari. In tal senso, considerando che nella dinamica cristiana siamo chiamati a portare i pesi gli uni degli altri e che Dio ama chi dona con gioia, la questua in programma questa domenica sarà devoluta ad incrementare il Fondo diocesano di solidarietà in modo che, anche per la nostra partecipazione, altre famiglie e imprese possano usufruire di un semplice ma significativo sostegno. Sappiamo che “dando si riceve” e che la gratitudine, per ciò che si è ricevuto, apre le porte ad una meravigliosa carità!






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36-2020
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