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RIMANI FIGLIO, RIMANI FIGLIA

Festa della Mamma: nel mese dedicato a Maria, la Madre di Gesù e nostra, l’intera società si sofferma con gratitudine a contemplare, in questa domenica, il dono della mamma. Perché ognuno ha una mamma (il presente ha senso, perché nulla può portarci via lo stupore di essere stati custoditi per 9 mesi nel grembo di una donna), qualcuna è mamma, altre vorrebbero o si preparano ad esserlo.

Nella foto una scena molto bella del film “La Passione di Cristo” del regista Mel Gibson: in una caduta di Gesù sotto il peso della croce, la struggente corsa di Maria per aiutarlo, come quando nel cortile di Nazareth correva per prendere in braccio e rasserenare dallo spavento il suo piccolo, con quell’espressione profondamente materna “Sono qua io!”. Non mi attardo con pensieri e riflessioni mie: il pensiero della “mamma” fa nascere spontaneamente in me un “grazie” infinito che contiene tutte le parole più belle possibili e con esse custodisce gesti, sacrifici, notti insonni, tenerezze e preoccupazioni, speranze e complicità che legano indissolubilmente la storia di un figlio alla propria mamma. Un “Grazie” che è per mia mamma e che ho imparato a rivolgere ad ogni mamma. Lascio che alcune espressioni di Papa Francesco facciano breccia in noi: anche per i figli e le figlie che custodiscono nel cuore la nostalgia per la propria mamma già in cielo e per quelli che, volontariamente e crudelmente, hanno smesso di pensare, di cercare e di fare visita alla loro mamma, lasciandola in dolore che non ha pari sulla faccia della terra. Ecco, allora, come Papa Francesco ci chiede di guardare ad ogni mamma:


Abbiamo bisogno di maternità, di chi generi e rigeneri vita con tenerezza, perché solo il dono, la cura e la condivisione tengono insieme la famiglia umana. La famiglia umana si fonda sulle madri. Un mondo nel quale la tenerezza materna è relegata a mero sentimento potrà essere ricco di cose, ma non di domani. Le madri prendono per mano i figli e li introducono con amore nella vita. Ma quanti figli oggi, andando per conto proprio, perdono la direzione, si credono forti e si smarriscono, liberi e diventano schiavi. Quanti, dimentichi dell’affetto materno, vivono arrabbiati e indifferenti a tutto! Quanti, purtroppo, reagiscono a tutto e a tutti con veleno e cattiveria! Mostrarsi cattivi talvolta pare persino sintomo di fortezza. Ma è solo debolezza. Abbiamo bisogno di imparare dalle madri che l’eroismo sta nel donarsi, la fortezza nell’aver pietà, la sapienza nella mitezza. Dio non ha fatto a meno della Madre: a maggior ragione ne abbiamo bisogno noi.






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19-2021
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