Il mese di ottobre, nella Chiesa italiana, è dedicato alla preparazione e alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre sempre nella penultima domenica del mese.
Ogni anno questo appuntamento vuole alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le Comunità Cristiane sparse nel mondo, oltre all'impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione, con quelle che vivono nei paesi più poveri e con quelle che soffrono persecuzione. Inoltre, il "mese missionario" diventa l'occasione per aiutare le nostre comunità cristiane e tutti i credenti ad alimentare la propria "missione" nella Chiesa e nel mondo.
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato At 4,20
Papa Francesco scrive:
Nel contesto attuale c'è bisogno urgente di missionari di speranza che, uniti dal Signore, siano capaci di ricordare profeticamente che nessuno si salva da solo. Tutti i cristiani, anche i più deboli, limitati e feriti possono essere missionari a modo loro, perché bisogna sempre permettere che il bene venga comunicato e che il Vangelo venga annunciato anche se coesiste con molte fragilità .
Mi raggiunge, però, un interrogativo, lo stesso che mi faccio quando, celebrando alcune messe per i defunti noto il vuoto attorno alla comunione eucaristica, oppure quando ai genitori chiedo il motivo per cui fanno battezzare il proprio figlio, oppure quando... e la lista comincia a farsi davvero lunga! L'interrogativoè: ma sappiamo in cosa, in chi crediamo? Ne siamo consapevoli perché ne abbiamo fatto esperienza? Qualcuno mi direbbe: lascia stare, non farti condizionare dai segni inequivocabili che indicano lo sgretolamento della fede, la poca incisività e significatività della fede nella vita di tantissimi, il fatto che anche chi si dice cristiano può rimanere anni senza passare in chiesa... Eppure sento sia importante dare voce a questa domanda per aiutarci ad iniziare con più responsabilità un cammino da "profeti e testimoni" che davvero rilanci la gioia del Vangelo tra gli uomini e le donne del nostro tempo. Concludo con una frase sintetica, della Lumen fidei (n.18) in cui c'è molto di papa Benedetto riletto con il linguaggio di papa Francesco:
La fede cristiana è fede nell'Incarnazione del Verbo e nella sua Risurrezione nella carne; è fede in un Dio che si è fatto così vicino da entrare nella nostra storia. La fede nel Figlio di Dio fatto uomo in Gesù di Nazaret non ci separa dalla realtà , ma ci permette di cogliere il suo significato più profondo, di scoprire quanto Dio ama questo mondo e lo orienta incessantemente verso di Sé; e questo porta il cristiano a impegnarsi, a vivere in modo ancora più intenso il cammino sulla terra.
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