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LA SPECIALITÀ DELLA MAMMA!

In questo fine settimana, precisamente il 27 agosto, si celebra la memoria di liturgica di santa Monica, mamma di sant’Agostino. Ne faccio ricordo in queste righe perché la sua reliquia è tra quelle custodite nell’altare della nostra parrocchia e perché la sua testimonianza offre un’ulteriore occasione per parlare delle mamme e del loro insostituibile dono che genera vita e fede. Di lei molte notizie ci vengono fornite dal figlio Agostino nel libro autobiografico Le confessioni, capolavoro tra i più letti di tutti i tempi. Qui apprendiamo che sant’Agostino bevve il nome di Gesù con il latte materno e fu educato dalla madre nella religione cristiana, i cui princìpi gli rimarranno impressi anche negli anni di sbandamento spirituale e morale. Monica non smise mai di pregare per lui e per la sua conversione, ed ebbe la consolazione di vederlo ritornare alla fede e ricevere il battesimo. Dio esaudì le preghiere di questa santa mamma, alla quale il Vescovo di Tagaste aveva detto:


È impossibile che un figlio di tante lacrime vada perduto.

Pensando alle lacrime delle mamme per i loro figli, c’è una bella espressione di Papa Benedetto durante un Angelus nell’agosto del 2006:


Quante difficoltà anche oggi nei rapporti familiari e quante mamme sono angustiate perché i figli s’avviano su strade sbagliate! Monica, donna saggia e solida nella fede, le invita a non scoraggiarsi, ma a perseverare nella missione di spose e di madri, mantenendo ferma la fiducia in Dio e aggrappandosi con perseveranza alla preghiera.

Un semplice ma decisivo suggerimento nel momento in cui il cuore di una mamma conosce quelle intime preoccupazioni, timori e sofferenze sconosciute a chi non ha vissuto l’esperienza unica e il legame indissolubile che si crea nella gestazione e nella gravidanza. Anche Papa Francesco ha tante espressioni molto belle e dirette sul prezioso dono e impegno che le mamme rivestono nella società di sempre:


Forse le madri, pronte a tanti sacrifici per i propri figli, e non di rado anche per quelli altrui, dovrebbero trovare più ascolto. Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale.

Durante le benedizioni delle case, quante mamme hanno aperto il loro cuore colmo di gratitudine ma anche di preoccupazione per ognuno dei loro figli, anche e soprattutto per quelli che, chissà per quale irrimediabile motivo, si sono dimenticati di essere nati grazie ad una mamma. E come non pensare, in questi tempi, alle mamme che fuggono dalla guerra in Ucraina, e non solo, per dare un po' di sicurezza ai loro piccoli. Anche Anna e Iryna, le mamme ucraine che sono ospiti in parrocchia, sono tra quelle che con coraggio, per forza e con tanta apprensione e speranza, anche in questo modo danno la vita, non senza lacrime!







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