INAUDITO!
- Andrea Pani
- 28 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 set
Sono ben consapevole dei problemi, delle preoccupazioni e delle situazioni complesse che ognuno di noi, in questo momento storico della sua vita sta affrontando. Ci sono passaggi e snodi delicati che, ad esempio per quanto riguarda me e anche la nostra comunità parrocchiale, chiedono attenzione, consegnano significative preoccupazioni e fanno emotivamente oscillare tra speranza e prudenza. Ma ciò che ormai da tantissimo tempo sta succedendo in quel lembo di terra che si chiama Striscia di Gaza, con un’escalation di violenza, crudeltà e cattiveria sempre crescenti, non ci può far rimanere in silenzio. È davvero tutto inaudito! Mentre i bombardamenti si intensificano nel quartiere di El Zeitoun, dove si trovano le due chiese di Gaza, i patriarchi Theophilos III e il card. Pierbattista Pizzaballa rilasciano una dichiarazione sulla decisione presa dai leader religiosi di rimanere e servire coloro che desiderano restare. I sacerdoti e le suore della Chiesa della Sacra Famiglia, parrocchia cattolica di Gaza - colpita lo scorso 17 luglio da un raid israeliano che ha provocato tre morti, ferendo lievemente anche il parroco padre Gabriel Romanelli - e di quella greco ortodossa di San Porfirio hanno deciso di rimanere e continuare a prendersi cura di tutti coloro che si troveranno nei due complessi. Questo all’indomani della decisione del governo israeliano di prendere il pieno controllo della città di Gaza.
La popolazione della città di Gaza - si legge nella nota - dove vivono centinaia di migliaia di civili, e dove si trova la nostra comunità cristiana sarà evacuata e trasferita a sud della Striscia.
Ordini di evacuazione già emessi per diversi quartieri della città di Gaza con pesanti bombardamenti sui civili, aggiungendo ulteriori distruzioni e morti in una situazione già drammatica prima dell’inizio dell’operazione. Azioni che dimostrano che l’operazione non è solo una minaccia, ma una realtà già in fase di attuazione. Nell’incertezza che sta per colpire l’intera popolazione palestinese, la dichiarazione ribadisce che non può esserci futuro basato sulla prigionia, lo sfollamento o la vendetta. Non è questa la giusta via e non vi è alcuna ragione giustificabile. Gli sfollamenti forzati dei civili palestinesi tendono a concentrare la popolazione nel 20 per cento della Striscia di Gaza. Alla popolazione sarà proibito lasciare queste cosiddette zone di concentrazione, del tutto prive di infrastrutture.
Tutti i popoli, anche i più piccoli e i più deboli, devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nelle proprie terre; e nessuno può costringerli a un esilio forzato. Papa Leone XIV

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GRAZIE!

Anche se tre settimane possono sembrare brevi o lunghe a seconda dei punti di vista, il tempo trascorso a Cagliari e nella parrocchia Madonna della Strada è stato più che sufficiente per un vero rinnovamento spirituale. Dopo aver svolto qui la pratica della Settimana Santa nel 2024, grazie alla presentazione di prete coreano don Giuseppe, non ho potuto dimenticare l’accoglienza ricevuta da don Emanuele e l’atmosfera di devozione che ho percepito tra i fedeli. È per questo che ho deciso di tornare anche questo anno. Ricordo ancora il cammino spirituale vissuto lo scorso anno: il dramma sulla Passione di Cristo, l’adorazione eucaristica e le confessioni - esperienze difficili da vivere in Corea. Trascorrere l’estate in una parrocchia locale mi ha permesso di imparare molto dai fedeli italiani, in cui la cultura cattolica è profondamente radicata. Come sacerdote ordinato in Corea, paese ancora considerato terra di missione, provo una certa ammirazione per ciò che vedo qui: l’educazione religiosa nelle scuole, le celebrazioni per il 30° e 50° anniversario di matrimonio, le processioni tradizionali in ogni paese… tutto questo mi fa comprendere quanto sia potente la forza della cultura. Avere tanti ricordi felici da condividere è un dono prezioso. Come è stato per me, credo che l’esperienza di lodare il Signore sentendosi uniti nella parrocchia Madonna della Strada sia una forza che rende la vita più sana e piena. Vi ringrazio di cuore per la gentilezza e i sorrisi che mi avete donato in questo breve periodo. Anche una volta tornato a Roma, porterò con me la gratitudine e vi ricorderò nelle mie preghiere. Vi chiedo anche di ricordare nelle vostre preghiere don Emanuele, che si sta preparando a iniziare un nuovo cammino. Sebbene il mio soggiorno sia stato breve, ho percepito il dispiacere dei fedeli per la recente notizia riguardante don Emanuele, come se fossi anch’io parte di questa comunità da molto tempo. È un sentimento di malinconia, ma anche un’occasione preziosa per rivivere tanti ricordi condivisi con lui.
Grazie di tutto.
don Agostino







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