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IL VIAGGIO DENTRO DI NOI

Il tempo che stiamo attraversando è tinto ancora di incertezza, di stanchezza e di paura.


Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi.

Così papa Francesco descriveva i sentimenti dell’intera umanità nel cuore della Quaresima dello scorso anno (Sagrato della Basilica di San Pietro, 27 marzo 2020). Ma se la situazione sanitaria sembra non darci tregua, l’impegno di tanti e la loro testimonianza di carità aprono il cuore alla speranza. Le parole e i gesti profumati di amore ci ricordano che la morte non è l’ultima parola, che la speranza non può morire; essi annunciano che la Vita vince la morte! È la forza e la bellezza dell’annuncio pasquale! Anche quando i tempi si fanno particolarmente duri e difficili, come i nostri tempi: Dio tiene sempre fede alla sua parola, alla sua promessa, per cui niente e nessuno potrà distogliere il Signore dalla sua fedeltà e dal desiderio che abita il suo cuore: avvolgere del suo amore ogni uomo.

Dio non si fa fermare nemmeno dalla fragilità del nostro tempo, nemmeno dalla nostra storia personale di peccato, fatta di giudizi, omissioni, inadempienze e quant’altro! Dio non smette di tracciare l’arcobaleno della speranza, della vita, del perdono, della misericordia, nella vita di ciascuno. Di ciascuno di noi: con i nostri problemi, le nostre fatiche, le nostre resistenze.


La Quaresima è un viaggio che coinvolge tutta la nostra vita, tutto noi stessi. È il tempo per verificare le strade che stiamo percorrendo, per ritrovare la via che ci riporta a casa, per riscoprire il legame fondamentale con Dio, da cui tutto dipende. La Quaresima non è una raccolta di fioretti, è discernere dove è orientato il cuore. Questo è il centro della Quaresima: dove è orientato il mio cuore? Proviamo a chiederci: dove mi porta il navigatore della mia vita, verso Dio o verso il mio io? Vivo per piacere al Signore, o per essere notato, lodato, preferito, al primo posto e così via? Ho un cuore “ballerino”, che fa un passo avanti e uno indietro, ama un po’ il Signore e un po’ il mondo, oppure un cuore saldo in Dio? Sto bene con le mie ipocrisie, o lotto per liberare il cuore dalle doppiezze e dalle falsità che lo incatenano? Papa Francesco, Mercoledì delle ceneri 2021






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