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DARE LA VITA

Due giovani storie che ci hanno raggiunto in questi ultimi giorni e unite dal messaggio pasquale risuonato a più non posso in questo tempo: dare la vita! Come Gesù:


Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

La prima testimonianza è del giovane magistrato di Agrigento, Rosario Livatino, beatificato domenica scorsa. Costituzione della Repubblica e Vangelo. Ogni mattina, prima di entrare in tribunale ad Agrigento, andava a pregare nella vicina chiesa di San Giuseppe. Sul comodino teneva la Bibbia, piena di appunti, e il Rosario, così come sulla scrivania in Tribunale accanto ai Codici. Fede e Giustizia. Con la maiuscola, come scriveva lui. Il 21 settembre 1990, come tutte le mattine, stava raggiungendo il tribunale da Canicattì, dove viveva coi genitori. Sul viadotto della statale 640 viene affiancato da una moto e una Fiat Punto che lo bloccano. Dopo i primi colpi, tenta di fuggire nella scarpata ma uno dei killer della Stidda lo raggiunge e lo finisce. Ben sette colpi, l’ultimo sul volto come a dire: "Devi tacere per sempre". Durante il processo penale emerse che il capo provinciale di “Cosa nostra” Giuseppe Di Caro, che abitava nello stesso stabile di Livatino, lo definiva con spregio “santocchio” per la sua frequentazione della Chiesa. Dai persecutori era ritenuto inavvicinabile, irriducibile a tentativi di corruzione proprio a motivo del suo essere cattolico praticante. E inizialmente avrebbero voluto ucciderlo proprio davanti alla chiesa dove andava a pregare.

L’altra testimonianza è vicina a noi, dei nostri giorni, e nella nostra Regione: Mirko Farci, 19 anni, di Tortolì, morto per difendere la mamma dall’ennesima aggressione del suo ex compagno. Lo ha fatto senza pensarci troppo, proteggendo dalla furia della gelosia e della violenza il grembo che le ha fatto dono della vita. Sto chiedendo ai ragazzi che incontro a scuola e in parrocchia se anche loro avrebbero fatto lo stesso: oggi come alla loro età, rispondo e avrei risposto, senza esitazione, che sono e sarei pronto a tutto pur di proteggere i miei affetti più cari e anche chiunque. Noto, purtroppo, anche solo a livello di iniziale titubanza, e non per tutti, un po' di esitazione nella risposta…! Lo confesso: non me lo sarei aspettato, ma forse fa parte di quel silenzio che, al giorno d’oggi, abbiamo imposto alla Pasqua di Cristo e che, fra le altre cose, lancia l’Amore al dono di sé fino a dare la vita; senza se e senza ma.







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20-2021
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