Le ultime settimane sono state segnate da notizie di cronaca che ci hanno decisamente allarmato e sconvolto. Non che gli echi di guerra che da tanto tempo riguardano l’Ucraina e la Terra Santa non sortiscano la stessa preoccupazione ed apprensione ma gli episodi a cui mi riferisco ci immergono in un impossibile che diventa possibile, anche vicino a noi. Penso che nessuno di noi sia rimasto indifferente alla notizia di un diciasettenne che, nel milanese, ad inizio settembre, confessa di aver ucciso il fratellino e poi i genitori. Una furia apparentemente senza movente, tanto che in sede di interrogatorio, dopo essere crollato in una contraddizione dopo l'altra, il ragazzo non è riuscito a spiegare il suo gesto folle.
È un ragazzo che non aveva alcun motivo che possa spiegare quel che ha fatto, né c’era nessun presagio che poteva far pensare a un epilogo del genere. Nessun segnale di allarme
ha dichiarato il magistrato. Qualcosa “lavorava” in lui ed alla fine è scattato in questo adolescente ritenuto da tanti come “modello”. L’impressione è che questo qualcosa sia ancora tutto dentro la sua testa e nel suo mistero.
Purtroppo episodi di malessere e rabbia che portano i figli ad accendersi contro i genitori stanno moltiplicandosi: non arrivando ad estreme conseguenze come in questo caso ma sicuramente ferendo e lacerando rapporti, magari chiudendo ogni possibilità di incontro. Penso, poi, allo sbigottimento che ci ha presi alla notizia della giovane mamma di 22 anni, nel parmense, indagata per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Avrebbe ammesso di aver dato alla luce e poi ucciso entrambi i figli, nati a distanza di circa un anno l'uno dall'altro, dopo essersi indotta il parto.
L’altro episodio che ci consegna tristezza e sgomento è di questa settimana e racconta di una tragedia che si è consumata Nuoro, anche in questo caso, tra le mura domestiche di una famiglia descritta come serena e affiatata. In questo contesto il protagonista è un uomo maturo: cosa ha portato il 52enne, definito da tutti una persona tranquilla e disponibile, ad aprire il fuoco contro moglie e figli, mirando in tutti i casi alla testa? Nel folle gesto con l’uccisione della moglie, della figlia venticinquenne e del figlio di soli dieci anni, c’è anche la morte di un suo vicino di casa e il ferimento della mamma e di un altro figlio adolescente chiaramente sotto choc. Queste le parole del nostro Arcivescovo:
La strage consumatasi ieri a Nuoro e più in generale le violenze in famiglia, sono tragedie che lasciano veramente senza parole tanto più che accadono in contesti vocati alla fiducia, all’amore reciproco, la questione educativa è la questione di imparare ad amare cioè imparare ad accogliere l’altro, a rispettare l’altro, a far compagnia all’altro.
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