VENI SANCTE SPIRITUS
- Andrea Pani
- 30 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 6 giorni fa
Alla comunicazione della nomina del mio trasferimento come parroco della B.V. di Assemini, ho chiesto all’Arcivescovo di poter lasciare la parrocchia Madonna della strada dopo la celebrazione delle Cresime, fissate da tempo per il 1 novembre 2025 alle ore 11:30. Per un senso di responsabilità nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie ma anche per accompagnarli in una tappa significativa del loro cammino di fede e che insieme, da un po' di tempo, abbiamo cominciato ad intravedere e preparare. Certamente lo Spirito Santo sarà un dono per i 30 cresimandi: si farà presenza di Dio, voce di Dio, mano di Dio e soffio di Dio per la loro personale ed intima storia. Sarà un dono per tutta la comunità e per ciascuno di noi proprio perché ognuno ha bisogno di essere rinnovato nel cuore e nello spirito dall’azione della Grazia di Dio. La mia preghiera, in questo periodo, è infatti una continua invocazione allo Spirito: perché io per primo non disperda il dono di Dio che mi ha raggiunto in questi 15 anni tra voi e perché la ricchezza di esperienze passate nell’incontro con ciascuno di voi e nel camminare insieme mi accompagni, ispiri e mi trovi sempre pronto nel “ricordo” del cuore a riconoscere con gratitudine l’opera compiuta da Dio in noi, tra di noi e grazie alla nostra disponibilità. Ho bisogno del supplemento del dono dello Spirito per la comunità che dal 15 novembre inizierò a conoscere e in cui sono chiamato a vivere con umiltà e dedizione. Per gli stessi motivi, anche don Michele, nuovo parroco della Madonna della Strada, ha bisogno della nostra preghiera che si esprime nell’incoraggiamento, nella fiducia, nella presenza perché fin da subito si senta a casa. Ci siano d’aiuto le parole di Papa Leone a Pentecoste:
Lo Spirito Santo è il Dono che dischiude la nostra vita all’amore. E questa presenza del Signore scioglie le nostre durezze, le nostre chiusure, gli egoismi, le paure che ci bloccano, i narcisismi che ci fanno ruotare solo intorno a noi stessi. Lo Spirito Santo viene a sfidare, in noi, il rischio di una vita che si atrofizza, risucchiata dall’individualismo. Lo Spirito Santo, invece, fa maturare in noi i frutti che ci aiutano a vivere relazioni vere e buone. In questo modo, lo Spirito allarga le frontiere dei nostri rapporti con gli altri e ci apre alla gioia della fraternità. E questo è un criterio decisivo anche per la Chiesa: siamo davvero la Chiesa del Risorto e i discepoli della Pentecoste soltanto se tra di noi non ci sono né frontiere e né divisioni, se nella Chiesa sappiamo dialogare e accoglierci reciprocamente integrando le nostre diversità, se come Chiesa diventiamo uno spazio accogliente e ospitale verso tutti.

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