Un appuntamento divenuto ormai tradizionale e cui siamo un po' tutti affezionati: sto parlando della Festa con i malati e gli anziani della nostra parrocchia. Sabato 15 giugno, nel pomeriggio, gli spazi della nostra comunità si preparano ad accogliere coloro che abitualmente aprono le loro case ai ministri straordinari quando portano la Comunione. Con loro ci saranno i familiari e anche tanti e tante che l’anagrafe classifica come anziani e che un pochino tali si sentono a causa degli acciacchi dell’età . La festa prevede prima di tutto la Celebrazione della Messa, in chiesa, presieduta da don Massimo Noli, parroco di Santa Lucia a Cagliari e concelebrata da diversi sacerdoti. Durante la celebrazione ci sarà il Rito dell’Unzione degli Infermi per circa 120 malati e anziani che ne hanno fatto richiesta. A seguire un po' di festa nel salone parrocchiale con tanto di dolci e di animazione musicale per dare a tutti la possibilità di un po' di tempo in compagnia e in sana allegria. Quando una persona sperimenta nella propria carne fragilità e sofferenza a causa della malattia e dell’età che indebolisce, anche il suo cuore si appesantisce, la paura cresce, gli interrogativi si moltiplicano, la domanda di senso per tutto quello che succede si fa più urgente.
Accanto a questa nuova fase esistenziale, ciò che stiamo sperimentando da diversi anni è la crisi della sanità che colpisce in modo del tutto particolare i malati e gli anziani: siamo tutti testimoni, e ne paghiamo il prezzo sulla nostra pelle, della mancanza cronica di medici di base, delle attese interminabili per poter accedere a esami clinici urgenti, dell’approssimazione con cui tante volte i sanitari affrontano le personali situazioni dei malati. Cosa dire, poi, per chi se lo può permettere, dei viaggi oltre regione per assicurarsi una diagnosi ed una terapia più conforme e mirata? E tanto altro. Certamente questo non deve far dimenticare l’abnegazione con cui tanti operatori della sanità svolgono la loro professione: ma forse in tutti coloro che scelgono di adoperarsi per la salute dei cittadini questa dedizione è ciò che prima di tutto ci si aspetta. Tutti i politici e di tutti i colori concordano sull’urgenza di mettere mano alla situazione della sanità pubblica; ci riusciranno? Intanto noi, come comunità parrocchiale, proviamo a fare la nostra parte: stare vicino ai malati e agli anziani, portare loro il sollievo della preghiera, della Comunione e dell’amicizia e, anche attraverso semplici momenti di incontro e condivisione, spezzare la malattia delle malattie: quella della solitudine e di sentirsi inutili. Sappiamo bene che per chi ama Dio non è mai così!
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