Ci avviciniamo rapidamente al periodo, definito da tanti, il più coinvolgente per la nostra fede: di fatto, parlando di Settimana Santa e di Pasqua, è proprio così! Anche la liturgia, ricca di appuntamenti e di tappe, ci accompagna al cuore della nostra fede. Nello spazio dell’Anno Liturgico, in cui siamo chiamati a contemplare il mistero di amore del Cristo e soprattutto nella Settimana Santa, culmine del cammino quaresimale, il tempo si dilata fino a farci rivivere in forma memoriale, rituale e reale l’esodo pasquale di Gesù. Anche la ricchezza di incontri che caratterizzeranno le prossime settimane della nostra parrocchia ha l’obiettivo di farci convergere, come cristiani, attorno al nucleo della nostra fede e donarci nel tempo della nostra vita la certezza che la salvezza di Cristo è un dono per noi, nel nostro oggi. A partire dalla Via Crucis che, anche nel segno concreto del camminare dietro la croce, per le strade del quartiere o in quelle cittadine, ci ricorda che la fede non è “statica” ma da espressione all’invito di Gesù:
Chi vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Attraverso queste righe, poi, mi sembra importante ricordare quanto sia necessario, in questo tempo, intensificare la preghiera e la meditazione, anche in riferimento a quell’indispensabile passo pasquale senza il quale non ci sarebbe “Pasqua”, quella vera: la scelta di avvicinarsi alla confessione! Ci ricorderanno la gioia del Perdono i ragazzi che, domenica 17 marzo, celebrano per la prima volta il Sacramento della Riconciliazione: in queste settimane, accompagnandoli nella preparazione, vivo la responsabilità di consegnare loro l’importanza, la gioia e la bellezza che si sperimenta nella confessione. Purtroppo, crescendo, si smarrisce l’importanza umana e spirituale che questo sacramento riveste: quanto fa bene, considerata la fretta, la frenesia e la fatica a fare scelte giuste e ispirate da Dio, fermarci un attimo e, senza puntare il dito su altri e su altro, chiederci come sta andando con il Signore e se veramente siamo contenti di tutto ciò che stiamo facendo, delle parole che abbiamo detto, dei pensieri e delle scelte che abbiamo inseguito. A seguire, il passo che, forse, ci fa più problema: esprimere a voce alta, ad un sacerdote, la situazione del nostro cuore. Forse, qualche volta, siamo incappati in confessioni frettolose oppure non abbiamo trovato la giusta comprensione e accoglienza oppure ci siamo sentiti fortemente giudicati. Esperienze dolorose, certo, che però non devono oscurare tutte quelle volte in cui, invece, abbiamo vissuto la confessione come una liberazione, ci siamo sentiti accolti e abbiamo avvertito la forza del perdono di Dio e, magari, da quel dialogo di Grazia sono scaturite per noi una vita nuova, un impegno più deciso, una scelta importante. In tal senso, verso la Pasqua, soprattutto in Settimana Santa e nelle Quarantore, nella nostra parrocchia possiamo contare sulla presenza di diversi sacerdoti e un’ampia disponibilità di tempo per accostarci al Sacramento della Confessione: perché anche per noi, per la nostra anima e per la nostra vita sia davvero Pasqua!
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