TEMPO DI AVVENTO: NUOVO INIZIO NEL SEGNO DELLA GIOIA
- Andrea Pani
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Un saluto ed un augurio di Pace!
Il tempo di Avvento ci proietta all’inizio del nuovo anno liturgico nel segno dell’attesa gioiosa del Signore che viene. Si tratta d i un periodo caratterizzato da una nota penitenziale: siamo chiamati, cioè, a guardare dentro il nostro cuore e a porci di fronte al Signore cercando la sua misericordia che ci salva.
Tuttavia, la realtà principale che caratterizza l’Avvento è la Gioia: Gesù è venuto e viene perché noi abbiamo la Gioia e la nostra gioia sia piena! La ciclicità dell’anno liturgico ci insegna che ogni conclusione è anche inizio di qualcosa di nuovo: facciamo memoria della venuta nel tempo di Gesù nella sua nascita, e, al contempo, ci alleniamo a riconoscere la sua venuta quotidiana nel nostro oggi, capace di portare novità e vita piena nelle nostre esistenze e di aprire il nostro cuore ad uno sguardo fiducioso sul futuro. L’Avvento accende la nostra speranza in un futuro abitato dal Signore (la seconda venuta), un domani dunque che non si presenta come un punto interrogativo angoscioso, ma che appare saldamente nelle mani di quella Provvidenza che ci ha amato, che ci ama e che ci amerà per l’eternità.
Iniziamo quindi un tempo di attesa operosa: si, cari amici, attesa! Una parola alla quale rischiamo di diventare allergici in questo nostro mondo frettoloso e troppo veloce. Viviamo vite nelle quali spesso siamo intrappolati nella frenesia del quotidiano, impegnati a correre dietro svariati impegni, preoccupazioni e appuntamenti, in mezzo ai quali, però, rischiamo di perdere noi stessi ed il senso del nostro cammino: la vita ci vive e non ne siamo più protagonisti.
Il cammino spirituale dell’Avvento ci invita a riappropriarci della capacità di attendere, cioè di saper trovare il tempo per fermarci e stare attenti a noi stessi, guardando al nostro cuore, ai suoi bisogni ed emozioni, desideri e tentazioni, aspirazioni e progetti, al fine di discernere ciò che veramente e autenticamente ci rende liberi. Riappropriarci del tempo per coltivare una ricca interiorità spirituale ci permetterà di riscoprire nuovamente il desiderio della gioia autentica che alberga nel nostro cuore e che solo nell’attesa possiamo gustare veramente (come la gioia che esplode nel cuore della mamma e del papà che, desiderando vedere il proprio bambino, lo hanno atteso pazientemente per nove mesi!).
Il Signore, dunque, ci chiama alla Vigilanza! Vigilare su che cosa? Sul nostro cuore, i nostri desideri, le nostre paure, le tentazioni che si fanno strada nel nostro animo, le scelte che poniamo ogni giorno, da quelle più piccole a quelle più importanti, i messaggi che ci arrivano dal mondo, le mentalità di peccato che ci bombardano e che ci sovrastano, la cultura della morte, del mercato, l’idolatria del possedere; tutte realtà nelle quali siamo immersi e che, se non vigiliamo, influenzano la nostra vita molto più facilmente di quanto possiamo pensare. Vigilare allora è un profondo atteggiamento di preghiera, di attenzione e di legame con il Signore: significa cogliersi ogni giorno nella propria verità attraverso l’ascolto e l’unione con Dio, coltivate scegliendo di stare con Lui, facendogli spazio nel nostro quotidiano, allenandoci ad accorgerci della sua Presenza in ogni momento della giornata. Il Signore oggi ci dice: non abbiate paura di “scegliere la parte migliore”, “io sono con voi, ogni giorno, sino alla fine della mondo!”.
Buon Avvento!
don Michele
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