PRIME COMUNIONI
- Andrea Pani
- 16 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Tra gli appuntamenti più attesi ed importanti nella vita di una comunità parrocchia, quello delle Prime Comunioni si ritaglia un posto speciale e da favorito! È ciò che abbiamo celebrato proprio domenica 11 maggio con 25 ragazzi della nostra parrocchia e le loro famiglie. Un bellissimo giorno di festa, atteso e preparato dai ragazzi, dalle famiglie e anche dalle catechiste, Ilaria, Maby e Elena: proprio loro, da anni, con dedizione e generosità, a nome della comunità intera, si sono prese cura dell’educazione cristiana e della scoperta della fede del gruppo “Emmaus”. Festa che, come sempre accade, racconta anche di preoccupazioni, di storie di casa segnate da sofferenza, malattia e difficoltà. Ma tutto vissuto nella fede e messo, con fiducia, nelle mani di Dio. Ho detto ai ragazzi, durante l’omelia di domenica, che partecipare al dono dell’Eucarestia e quindi, immersi nel dono dell’amore di Dio, entrare in piena comunione con Lui, chiede di saper donare alle persone di tutti i giorni la gioia e la novità dell’incontro con Gesù. In definitiva l’Eucarestia ci spinge a mettere in pratica, nella vita di tutti i giorni, le parole del Vangelo che possono cambiare cuori, situazioni, persone e circostanze. Il cristiano è colui che, forte della promessa di Gesù “Io sono con voi sempre!”, diventa artefice di pace, attualizza la pagina del perdono, sa portare speranza e fiducia, riconosce nei volti sofferenti la presenza del Maestro che invita alla misericordia, ha a cuore la fraternità a partire dalle persone di tutti i giorni.
Proprio in linea con il motivo conduttore dei primi giorni di Papa Leone:
La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione, ma è un dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita. Preghiamo per questa pace, che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare.
Un bambino, ad un incontro dedicato a chi aveva celebrato la prima comunione, ha chiesto a Papa Benedetto XVI:
A cosa serve andare alla Santa Messa e ricevere la Comunione per la vita di tutti i giorni?
La sua risposta, valida anche per giovani e adulti, accende uno sguardo nuovo sulla nostra esistenza e su come la celebrazione dell’Eucarestia sia davvero decisiva per la vita di ogni cristiano:
Serve per trovare il centro della vita. Se Dio resta assente nella mia vita, se Gesù è assente dalla mia vita, mi manca una guida, mi manca una amicizia essenziale, mi manca anche una gioia che è importante per la vita. La forza anche di crescere come uomo, di superare i miei vizi e di maturare umanamente. È Lui che ci dà la luce, ci offre la guida per la nostra vita, una guida della quale abbiamo bisogno.

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