Gli ultimi giorni verso la celebrazione del Natale del Signore, sono segnati dalle melodie e dall’atmosfera della Novena: anche se in latino, con la traduzione affianco, è capace di sprigionare intimi ricordi e mai sopite nostalgie. Non solo emotive e passeggere ma talmente radicate in noi da consegnare il desiderio di un cammino, di qualcosa di bello, di Dio che rasserena e dona pace al cuore. Sempre che ciascuno, onestamente, sia disponibile a dare retta a quel fremito interiore del “Regem venturum Dominum…”. Con la novena, il richiamo ad avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione: essenziale per un “vero” Natale. Anche in prossimità della fine dell’anno, ci è chiesto di arrivare alla grotta di Betlemme, senza troppi pesi inutili e senza ostacoli nel cuore. Una serena e sincera confessione aiuta a sbloccare situazioni che ci rovinano dentro, a metterci davanti ad una verità, quella di Dio, che proprio perché smaschera il nostro peccato, ridona pace e calma, ci rimette nella strada giusta. Non sarà mai troppo richiamare alla Confessione frequente e sincera: fatta serenamente, per tempo, non all’ultimo. Per poi mettere in conto, da qui a Natale, la possibilità di riavvicinarci a qualcuno che ci ha offeso o che noi stessi abbiamo trascurato, allontanato e fatto uscire dalla nostra vita. Quante strade inaspettate è capace di riaprire una telefonata, preceduta da una preghiera, ad una persona che non sentiamo o che non vogliamo sentire; oppure un gesto di cortesia a quei vicini con cui da anni fatichiamo anche solo a guardarli in faccia!
Proprio perché riconciliati, allora l’Eucarestia celebrata a Natale avrà tutto un altro sapore, quello del Pane di Betlemme, del Pane di vita che è Cristo, e che si fa piccolo, bambino per noi nella mangiatoia. Confrontandomi con i parrocchiani e anche ascoltando le scelte di alcuni amici parroci, riprendiamo la Messa di Mezzanotte: un segno, nel cuore della notte, di un passaggio da un giorno all’altro, e che evoca quella trasformazione che l’incontro con Gesù provoca nella vita di chi lo incontra: un nuovo giorno, un nuovo sguardo su di sé e sulla vita. Una nuova nascita.
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