La celebrazione di presentazione dei padrini e delle madrine dei 34 ragazzi della Cresima che abbiamo vissuto sabato 1 ottobre nella nostra parrocchia, cui si riferisce la foto di copertina, è stata una bella manifestazione di comunità, con una forte connotazione vocazionale. Infatti, come più volte emerso nel rito, anche la scelta del padrino e della madrina, e la loro successiva e trepidante adesione, vanno interpretati in un orizzonte “divino”: per i ragazzi non è stato facile scegliere a chi affidare questo compito che assume il significato di presenza significativa, importante.
Se avete ascoltato il vostro cuore, se avete pregato il Signore, se avete fatto tesoro dei suggerimenti che chi vi conosce vi ha dato, possiamo dire che il Signore stesso vi ha indicato il padrino e la madrina giusti per voi.
Non è fuori luogo, però, come stato ribadito anche durante la celebrazione, ricordare lo specifico del padrino e della madrina: sono testimoni della fede. I ragazzi chiedono di essere aiutati nella fede e per questo motivo è responsabilità dei padrini esaminare la significatività dell’incontro con Gesù nel loro vissuto e nelle loro scelte:
Se vi siete accorti che la fiamma della vostra fede si è un pochino spenta, il Signore vi affida questo ragazzo, questa ragazza perché possiate ravvivarla insieme a loro.
Il profilo del padrino, così come pensato e tracciato dai documenti della Chiesa, chiede la disponibilità piena ad esserci nella vita di fede e nell’appartenenza alla comunità: caratteristiche che con difficoltà emergono nel contesto attuale che, invece, sembra limitarne la presenza ad una sorta di adempimento formale, di galateo parentale e amicale o di consuetudine sociale in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede. In ogni caso, anche la richiesta di essere padrino o madrina custodisce una chiamata di Dio e con essa la possibilità di riattivare un percorso di fede per diversi motivi abbandonato o trascurato. Alla luce della nuova responsabilità nei confronti del ragazzo affidatogli, il padrino e la madrina, se opportunamente accompagnati, possono rendersi consapevole di un dono che spalanca la possibilità di un rinnovato e responsabile cammino di fede. Alla comunità parrocchiale è affidato, anche nella logica del primo annuncio e della nuova evangelizzazione, il compito di pensare percorsi essenziali di preparazione, insieme ai genitori, affinché i candidati ad essere padrini riflettano sull’assunzione di responsabilità connessa con questo ruolo e sulla loro testimonianza di fede. Da qui al 30 ottobre, giorno della Cresima, si apre il tempo per una più profonda e complice conoscenza e per tessere un prezioso legame che, vada come vada, sarà indelebile per tutta la vita.
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