Anche le nostre comunità cristiane stanno facendo i conti con l’incertezza di questo tempo che, tra quarantena e aumento di contagi, condiziona le attività e le iniziative “in presenza”. Per questo motivo abbiamo posticipato al 20 febbraio l’inizio del percorso di preparazione al Matrimonio per le 10 coppie di fidanzati che avevano aderito alla proposta. I ragazzi del catechismo, invitati comunque a partecipare in presenza alla celebrazione eucaristica, grazie alla creatività e alla disponibilità dei loro catechisti, proseguono il loro cammino utilizzando le piattaforme social che, comunque permettono di “incontrarsi. Una decisione che rispecchia la forte incidenza che i contagi stanno provocando nell’attività scolastica e, di conseguenza, nella formazione umana e culturale delle giovani generazioni, nonostante la prodigiosa dedizione di insegnanti ed educatori per non far mancare il segno della continuità e della dedizione didattica. Sono stati rinviati anche gli incontri previsti con i genitori dei ragazzi del catechismo sui temi del Sinodo, sperando, ai primi di febbraio, di poterli ricalendarizzare con maggiore serenità e così non trascurare una interessante occasione di confronto e di dibattito sull’importanza di camminare insieme nella comunità cristiana. Le celebrazioni in chiesa proseguono tranquillamente e proprio l’ampiezza del nostro edificio ci permette di poter organizzare anche gli incontri di catechesi per gli adulti in totale serenità. La terza domenica del Tempo Ordinario è dedicata alla “Parola di Dio”: un’occasione di riflessione istituita da Papa Francesco con la Lettera in forma di motu proprio Aperuit illis del 30 settembre 2019 e che ci ricorda l’importanza e il valore della Sacra Scrittura per la vita cristiana, come pure il rapporto tra Parola di Dio e liturgia. Come cristiani siamo un solo popolo che cammina nella storia, forte della presenza del Signore in mezzo a noi che ci parla e ci nutre. Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti. Per questo abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità. Queste le motivazioni che hanno indotto Papa Francesco a riconsegnare alle comunità e a noi credenti il dono della Parola di Dio da leggere, conoscere, meditare e con cui pregare.
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