Nel bel mezzo del mese di novembre particolarmente dedicato al ricordo dei defunti, mentre già calendario, piazze, negozi e non solo preannunciano il Natale velocissimamente imminente, ci ritroveremo, come comunità cristiana, il 18 novembre alle ore 10.30, nel cimitero di san Michele per la consueta celebrazione eucaristica proprio nel luogo in cui riposano i nostri cari defunti: tanti di quelli per cui abbiamo pregato nella nostra chiesa nel loro ultimo tratto di strada terreno e, attraverso loro, arrivare a tutti i cimiteri che custodiscono le spoglie di chi ci ha preceduto in Paradiso.
Ha detto Papa Benedetto XVI:
La visita ai cimiteri permette di rinnovare il legame con le persone care che ci hanno lasciato; la morte, paradossalmente, conserva ciò che la vita non può trattenere. Come i nostri defunti hanno vissuto, che cosa hanno amato, temuto e sperato, che cosa hanno rifiutato, lo scopriamo, infatti, in modo singolare proprio dalle tombe, che sono rimaste quasi come uno specchio della loro esistenza, del loro mondo: esse ci interpellano e ci inducono a riannodare un dialogo che la morte ha messo in crisi. Così, i luoghi della sepoltura costituiscono come una sorta di assemblea, nella quale i vivi incontrano i propri defunti e con loro rinsaldano i vincoli di una comunione che la morte non ha potuto interrompere.
Ricordare i nomi dei nostri fratelli nella fede ci rimanda al sacramento del Battesimo, che ha segnato per ciascuno di loro, come per ogni cristiano, l’ingresso nella comunione dei santi. Al termine della vita, la morte ci priva di tutto ciò che è terreno, ma non di quella Grazia e di quel "carattere" sacramentale in forza dei quali siamo stati associati indissolubilmente al mistero pasquale del nostro Signore e Salvatore. Spogliato di tutto, ma rivestito di Cristo: così il battezzato attraversa la soglia della morte e si presenta al cospetto di Dio giusto e misericordioso. Noi preghiamo per i nostri defunti perché la loro veste bianca, ricevuta nel Battesimo, sia purificata da ogni scoria e da ogni macchia. Pregare per i defunti e ricordarli specialmente nella Messa presuppone la fede nella risurrezione dei morti, secondo quanto la Sacra Scrittura e, in modo compiuto, il Vangelo ci hanno rivelato. Ecco perché solitamente a Messa apre il cuore sentire i nomi dei defunti per cui vogliamo pregare: perché in Cristo li sentiamo con noi e già luminosi di vita eterna. Pregare per loro è ciò che ancora possiamo fare per loro. Crescere nella speranza certa della resurrezione in Cristo è ciò che possiamo fare per noi.
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