La settimana centrale dell’Anno Liturgico, cuore pulsante da cui scaturiscono tutti i giorni, viene definita in vari modi, appartenenti alle varie tradizioni ecclesiali e liturgiche: settimana santa, settimana autentica, grande settimana.
La definizione di Settimana Santa, tipica della liturgia romana, rimanda alla centralità di questi giorni in cui la liturgia ci offre l’opportunità d’immergerci negli eventi centrali della Redenzione, di rivivere il Mistero Pasquale, il grande mistero della nostra fede: Cristo Gesù assume su di sé le debolezze dell’essere umano e, obbediente al disegno salvifico del Padre,
...accettò la passione per noi peccatori e, consegnandosi ad una ingiusta condanna, portò il peso dei nostri peccati. Con la sua morte lavò le nostre colpe e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza. Prefazio della Domenica delle Palme
A tale proposito, in vista delle imminenti festività, ogni cristiano è invitato a celebrare il sacramento della Riconciliazione, momento di speciale adesione alla morte e risurrezione di Cristo, per poter partecipare con maggiore frutto alla Santa Pasqua.
Il criterio che ha guidato ogni scelta di Gesù durante tutta la sua vita è stata la ferma volontà di amare il Padre, di essere uno col Padre, e di essergli fedele; questa decisione di corrispondere al suo amore lo ha spinto ad abbracciare, in ogni singola circostanza, il progetto del Padre, a fare proprio il disegno di amore affidatogli di ricapitolare ogni cosa in Lui, per ricondurre a Lui ogni cosa. Nel rivivere il santo Triduo, disponiamoci ad accogliere anche noi nella nostra vita la volontà di Dio, consapevoli che nella volontà di Dio, anche se appare dura, in contrasto con le nostre intenzioni, si trova il nostro vero bene, la via della vita. (Papa Benedetto XVI)
I prossimi giorni sono, dunque, “santi” in sé e per sé e come tali chiedono di essere vissuti. Viverli come “santi” dipende da noi, da quanto riusciamo a coinvolgerci nel flusso inesauribile della Grazia di Dio che passa attraverso i riti, le celebrazioni e soprattutto l’impegno per la conversione.
Consapevoli di essere peccatori, ma fiduciosi nella misericordia divina, lasciamoci riconciliare da Cristo per gustare più intensamente la gioia della sua risurrezione. Il perdono, che ci viene donato da Cristo nel sacramento della Penitenza, è sorgente di pace interiore ed esteriore e ci rende, oggi più che mai, apostoli di pace in un mondo, anche quello piccolino del nostro cuore e delle nostre case, dove continuano purtroppo le divisioni, le sofferenze e i drammi dell’ingiustizia, dell’odio e della violenza, dell’incapacità di riconciliarsi per ricominciare di nuovo con un perdono sincero.
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