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LA PAZIENZA DELL'AMORE

Una recente ricerca del Censis chiamata in modo significativo “Non mi sposo più”, numeri alla mano, ha sentenziato che il 2031 sarebbe il ground zero dei matrimoni religiosi, l’anno in cui in Italia non si celebreranno più matrimoni in chiesa. Noi ci siamo già arrivati e ormai da qualche anno, quando nella celebrazione del Te Deum comunico alcuni dati relativi alla vita liturgica e sacramentale della parrocchia, c’è sempre un sussulto interessante sia per la doppia cifra dei funerali ma anche per il drammatico e veloce assottigliamento del numero dei matrimoni celebrati in chiesa. O meglio: nel 2024, nella nostra chiesa parrocchiale, non abbiamo proprio dovuto fare la fatica di allestire il famoso banchetto con il drappo bianco e ascoltare le note della celeberrima Marcia nuziale.

Respiriamo chiaramente il clima culturale della nostra società e di come per tantissimi motivi stia venendo meno la scelta di metter su famiglia davanti al Signore.

Non ci perdiamo d’animo e anche se per l’anno giubilare del 2025 nell’agenda della nostra parrocchia tutto tace per quanto riguarda i matrimoni, da questo fine settimana proponiamo un nuovo percorso per i fidanzati che intendono celebrare sacramentalmente il loro amore. Ad oggi sono quindici le coppie che hanno aderito: fidanzati provenienti da altre parrocchie, da zone interne dell’isola e in città o in quartiere per motivi di lavoro, coppie che si sono rivolte a noi con il passa parola di amici che negli anni precedenti hanno sperimentato la serietà e serenità del nostro percorso. Probabilmente siamo bravi a preparare al matrimonio e non a celebrarlo! E così, con la preziosa disponibilità e competenza di preziose figure di sposi, alcuni giovani, altri già navigati, e anche chi ha già l’altra metà di cuore in cielo, partiamo con una batteria di otto incontri per conoscere meglio alcuni snodi importanti della vita insieme nel nome del Signore, con lo stile della narrazione e della condivisione delle esperienze. Si perché è solo con il dialogo e con un forte e sincero legame di fede che, anche le crisi e le difficoltà che immancabilmente attraversano ogni relazione, trovano una via d’uscita, spesso un rinnovato e più stabile rapporto d’amore e di fedeltà.


Già il fidanzamento implica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce al matrimonio. Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno. Un’unica vita, un “noi” nella comunione d’amore con Gesù, vivo e presente in ogni momento della vostra esistenza. Papa Francesco, Lettera agli sposi





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