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L'ENTUSIASMO DELLA RIPRESA

Il calendario è davvero inesorabile e crudele: appena si intravede la scritta “Settembre” imprime un’accelerazione non indifferente ai ritmi che, soprattutto nel mese ferragostano, sono stati decisamente meno intensi e intensivi. Di fatto noi siamo fatti per l’impegno e la responsabilità attiva e non per il riposo: necessario e da benedire, certo, ma non descrittivo della nostra chiamata ad essere solerti e creativi nelle nostre attività. Soprattutto la comunità cristiana, parroco per primo, è chiamata a tenere sempre alta l’attenzione e il desiderio di spendersi per il Vangelo e perché in tutto, e possibilmente a tutti, arrivi il flusso della Grazia di Dio. Quando una persona fa l’esperienza di essere il termine vivo di un dono tutto singolare e che supera ogni umana immaginazione, sente irresistibile il bisogno di condividerlo: una parrocchia esiste nel concreto del suo territorio per rendere possibile questo incontro salvifico con il Signore e per suscitare il desiderio evangelico di vita nuova ma anche di fraternità, di carità e di speranza. Una bellissima e profetica Nota pastorale della CEI “Il volto missionario della parrocchia in un mondo che cambia” è illuminante in tal senso:


La parrocchia è una scelta storica della Chiesa, una scelta pastorale. (…) È una comunità di fedeli nella Chiesa particolare, di cui è "come una cellula", a cui appartengono i battezzati nella Chiesa cattolica che dimorano in un determinato territorio, senza esclusione di nessuno, senza possibilità di elitarismo. In essa si vivono rapporti di prossimità, con vincoli concreti di conoscenza e di amore, e si accede ai doni sacramentali, al cui centro è l’Eucaristia; ma ci si fa anche carico degli abitanti di tutto il territorio, sentendosi mandati a tutti.

Espressioni che descrivono continuamente la nostra missione come comunità cristiana e che ci mettono sempre in una dinamica e tensione che spezzano la comodità, l’appagamento per ciò che si è raggiunto, la scontata rassegnazione. Lo Spirito Santo anima la vita della Chiesa e spinge ogni cristiano al passo coraggioso, e per questo non marginale né trascurabile, dell’annuncio e della testimonianza del Vangelo, con un legame sempre fresco e sempre propositivo con la propria parrocchia. Ripenso, ad esempio, alla ricchezza di vita, di gioia e di fede dei mesi estivi in oratorio, con i ragazzi, e dei campiscuola tra giovani e giovanissimi: nella foto un’escursione a Cuglieri con un gruppo di cresimandi. Alcune date imminenti cominciano a scuotere dal torpore, prima fra tutte la ripresa del percorso per i cresimandi che, a fine Ottobre, accoglieranno il dono dello Spirito Santo. Si scaldano i motori dell’oratorio e dei giovani e giovanissimi che, da quest’estate, possono contare sull’esperienza e la guida di Andrea, seminarista alla soglia del diaconato e da Giugno in pianta stabile nella nostra parrocchia nell’ultimo tratto della sua formazione. La Caritas e i suoi volontari sono già da questa settimana nuovamente operativi per garantire accoglienza e sostegno. Non si è mai interrotta, poi, la vita liturgica della parrocchia, anch’essa esperienza privilegiata di evangelizzazione e di incontro: penso ai non pochi funerali di questa estate e alle occasioni per incontrare, con il conforto del Signore, il dolore di tante persone, come anche alle varie celebrazioni e occasioni di festa e di gratitudine a Dio.







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36-2023
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