La pietra ribaltata e il giovane dentro il sepolcro, vestito in bianche vesti segnano la svolta nel racconto della Passione, così impregnato di umana fragilità e di male in cui, di fatto, Dio è stato estromesso dalla vita e dalle scelte umane: sono il segno, per quelle donne che la mattina di Pasqua si recano al sepolcro, che qualcosa è successo. Sono il segno anche per noi, attraverso la testimonianza di fede che abbiamo ricevuto e che nella liturgia rinnoviamo, che la storia umana e la nostra storia da quel mattino non finiscono mai davanti a una pietra sepolcrale. Gesù è risorto: questa è la novità che possiamo ancora e con convinzione custodire in noi e donare al mondo. Il Risorto viene a fare nuove le cose, a ribaltare le nostre delusioni.
L’annuncio pasquale è risuonato anche tra le mura della nostra parrocchia ma soprattutto nei cuori di chi ha voluto condividere con la nostra comunità i giorni intensi della Settimana Santa.
A partire dalle Quarantore con lo spazio dilatato per la preghiera, l’adorazione eucaristica e le confessioni: da sacerdoti, insieme a don Antonio e don Agostino, nuovo amico della Corea del Sud, abbiamo toccato con mano come il Signore agisce nella vita, anche tra le inevitabili confusioni, smarrimenti e debolezze.
Ci ha particolarmente colpiti il percorso che p. Piergiacomo Zanetti s.j. ci ha aiutati a compiere nelle omelie di quei giorni introduttivi al Triduo Pasquale.
Siamo poi approdati, con una bellissima partecipazione di bambini, ragazzi e adulti, all’intensa celebrazione del Giovedì santo con il rito della lavanda dei piedi e la percezione di un senso forte di comunione e di gioia attorno all’Eucarestia. Come non portare negli occhi la bellezza di un presbiterio ricco di volti: sacerdoti, ministranti adulti e piccoli? Come non sentirci ancora coinvolti nel calore del canto con cui il coro ci ha voluto accompagnare per lodare insieme il Signore? Come non essere grati per la dedizione e la cura con cui la chiesa è stata preparata per essere accogliente e pronta per il Signore e per noi?
Il Venerdì santo è stato caratterizzato oltre che dalla Via Crucis animata dai bambini e dai ragazzi, dalla silenziosa e austera celebrazione della Passione del Signore.
Per poi giungere alla gioia della Veglia pasquale: una bella partecipazione e un bellissimo dialogo tra nuove generazioni e adulti.
Le celebrazioni pasquali hanno il potere di consegnarci numerose possibilità per crescere come comunità e per collaborare insieme, sperimentando anche nuove vie per colmare divari che spesso si creano tra gruppi, fasce d’età e abitudini. Per questo motivo siamo chiamati a non disperdere la gioia della Pasqua ma ritrovarla con gratitudine, e insieme, in ogni celebrazione e soprattutto nella Domenica, giorno del Signore.
Â
Scarica il file completo
Comments