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GRATITUDINE E PREGHIERA

Il 4 luglio del 1965, nella Basilica di N.S. di Bonaria veniva ordinato sacerdote il nostro don Antonio (nella foto un particolare del ritratto di Beppe Cavagnino in occasione del canonicato di don Antonio)! Ci avviciniamo al 60mo anniversario di quel giorno così importante e fondativo nella vita di un sacerdote e della chiesa intera: mediante l’imposizione delle mani dell’Arcivescovo e la preghiera consacratoria il giovane diacono nato a Selegas e da tanti anni in formazione nel Seminario è diventato “alter Christus”. Una bella definizione di sacerdote che, rubo la citazione da papa Giovanni Paolo II, può essere così descritta:


Il Sacerdote è e deve essere “alter Christus” per il carattere sacramentale, impresso nella sua anima dall’Ordinazione presbiterale; lo è e lo deve essere per la funzione, alla quale è stato elevato, di legittimo rappresentante di Cristo; lo è e lo deve essere per gli ininterrotti, quotidiani rapporti che, in forza del suo ministero, egli intrattiene con Cristo presente e vivente nell’Eucaristia, nel tesoro della sua Parola, nella persona dei fratelli. Assisi, 12 marzo 1982

Da quel giorno così emozionante vissuto nella Basilica di N.S. di Bonaria, per don Antonio inizia un pellegrinaggio vero e proprio nei luoghi in cui la lo ha condotto per portare i segni e la presenza di Cristo stesso tra la gente, custode e promotore per la vita delle comunità parrocchiali: da Muravera, a Monserrato, per poi approdare a san Basilio e poi a Dolianova con una puntatina di 10 anni a San Sperate e, ultima tappa, Serrenti. Ultima ma non ultima tappa: perché dal 2018 anche noi stiamo facendo tesoro ed esperienza della dedizione, della cura apostolica e della testimonianza di fede di don Antonio. Nessuno di noi è esente da limiti, difficoltà e nemmeno da quel lavorio interiore per far emergere sempre e con tutti l’uomo nuovo in Cristo e, per noi sacerdoti, il “Buon Pastore”: siamo felici di aver trovato in don Antonio una presenza e un punto di riferimento a tutti gli effetti nella nostra famiglia parrocchiale. Certo la tappa dei 59 anni di sacerdozio spesi senza sosta per il Vangelo, la fatica nei movimenti e lo stato di salute che ogni tanto fa scoprire nuovi scenari, sono situazioni che don Antonio avverte, sopporta e porta ma sempre con una serenità d’animo e una letizia espresse dal suo sorriso e da una pace interiore che sgorgano dal Signore.


Ogni sacerdote porta con sé una benedizione speciale. In ciascun sacerdote infatti è Cristo stesso che viene. Giovanni Paolo II, Dono e mistero

Un anniversario che si gratitudine e preghiera: per don Antonio e perché il Signore susciti in molti giovani una risposta pronta e generosa alla sua chiamata a spendersi senza riserve per la causa del Vangelo. Ne trarranno vantaggio gli uomini e le donne del nostro tempo, così bisognosi di senso e di speranza. Ne gioirà la comunità cristiana, che potrà guardare con fiducia alle incognite e alle sfide di questo complicato tempo.







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