Mentre, anche nella nostra parrocchia, si sta dando avvio al percorso della catechesi con tutta la proposta di incontri, attività e celebrazione che hanno l’unico obiettivo di far incontrare ogni ragazzo con il Signore ma anche di ritrovarci tutti insieme attorno alla gioia del Vangelo, ritorna puntualmente la questione del coinvolgimento dei genitori nel cammino di fede dei propri figli. Una questione che, da decenni, anima le discussioni, accende la creatività, fa moltiplicare proposte e strategie ma, allo stesso tempo, genera frustrazione e senso di fallimento tra sacerdoti e catechisti che assistono all’altalena di presenza/assenza dei genitori accanto ai loro figli. L’esperienza, infatti, riporta la virtuosità dei percorsi di fede in cui i ragazzi vedono con i loro occhi quanto, anche per i genitori, l’incontro con il Signore nella Messa e nei sacramenti e la dimensione comunitaria della fede vengono vissuti con disponibilità ed assiduità. Antico come non mai, anche in questa circostanza, fa capolino l’adagio che le parole volano mentre gli esempi trascinano. Diversi genitori, in questi anni, a partire dal percorso del catechismo dei loro figli hanno respirato nuovamente l’aria della parrocchia, coinvolgendosi nella riscoperta della fede e creando legami di comunità e di appartenenza. Qualche volta la preoccupazione educativa e la mancanza di una rete di riferimento, spingono i genitori ad affidarsi alla parrocchia, a partire dal contatto con i catechisti e con quelle relazioni spontanee che solo i ragazzi sono capaci di cucire tra loro. La prossimità delle celebrazioni dei sacramenti come la Prima Comunione e la Cresima è stata per diversi genitori una occasione preparata dalla Grazia di Dio per riallacciare un rapporto che la fretta quotidiana, le problematiche di varia entità e l’immancabile immersione nel “mondo” avevano inevitabilmente lacerato o minato. A fronte di tutto questo, la visione che più caratterizza il coinvolgimento dei genitori nel percorso di fede dei loro figli è quella di una “presenza a distanza”: emblematico ciò che dall’altare si vede, in modo specialissimo la domenica mattina, con i genitori che giungono alla soglia della porta di chiesa, si sincerano che il figlio giunga nel banco del suo gruppo, accanto al catechista, e poi via: si scappa per poi ricomparire a fine Messa. In diverse parrocchie si strutturano cammini di catechesi in cui è fondamentale la presenza, e sottolineo presenza fisica, dei genitori; in altre si è puntato su una catechesi che si svolge all’interno delle mura domestiche per ritrovarsi in chiesa per le celebrazioni e per appuntamenti comunitari con varie proposte. Non esiste una ricetta che davvero dia ai genitori la percezione concreta che il cammino educativo e la crescita spirituale dei loro figli non può essere delegato ad altri: ha necessariamente bisogno della voce dei genitori, del loro effettivo contributo e della sincerità della loro testimonianza. Senza, è tutto più difficile!
Scarica il file completo
Comments