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CUSTODE

Tra coloro che accompagnano l’ultimo tratto dell’Avvento, verso il Natale emerge il profilo umano e spirituale di Giuseppe, lo sposo di Maria. Nella foto, un particolare del quadro di Rembrandt, il sogno di san Giuseppe. Il ruolo di Giuseppe non può certo ridursi all’aspetto legale nella nascita di Gesù, a colui che lo inserisce nella promessa fatta al Re Davide. Giuseppe di Nazareth è modello dell'uomo "giusto", come descritto dal vangelo di Matteo, che in perfetta sintonia con la sua sposa accoglie il Figlio di Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana. Per questo, nei giorni che precedono il Natale, è quanto mai opportuno stabilire una sorta di dialogo con san Giuseppe.

Ha scritto Benedetto XVI:

Giuseppe è, nella storia, l'uomo che ha dato a Dio la più grande prova di fiducia, anche davanti a un annuncio così stupefacente.

L’annuncio della sua promessa sposa incinta per opera dello Spirito Santo. Riporto per esteso proprio il brano con cui Jan Dobraczynski nel suo romanzo, L’ombra del Padre, descrive Giuseppe nel momento del sogno con cui l’angelo gli chiede di non aver paura di prendere con sé Maria:

Accoglila in casa come tua moglie. Non è stato un uomo a portartela via… Egli stesso si è piegato su di lei. Colui che nascerà sarà il Redentore atteso da tutti. Proprio di lei e di Lui parlava il profeta. Giungerà per insegnare l’amore più grande. Non riuscirei neppure a dirti quanto Lui vi ami... Egli stesso ve lo dirà, genere umano. Egli stesso ve lo dimostrerà. Ma prima che ciò accada, la cosa deve rimanere celata. Questo Egli vuole, per non abbagliare con la sua luce. Non costringere. Desidera conquistarvi, come un ragazzo conquista colei che ama, travestendosi da mendicante e ponendo il suo cuore ai suoi piedi. Proprio tu dovresti comprenderlo... Ascolta, Giuseppe, figlio di Davide e Acaz, di Ezechia e di Giacobbe. Egli ti chiede: vuoi tu, che hai fatto la rinuncia insieme a lei, rimanere presso di lei come l’ombra del Padre...? Acconsenti? Giuseppe sedette di nuovo. Il profumo del fiore si spandeva verso di lui nell’oscurità. Sul suo capo scintillavano le stelle. Il silenzio regnava. Si passò le dita sul viso, come ad assicurarsi che non avesse cambiato la sua forma. – Ci riuscirò? – sussurrò. – La amo tanto... – Prendila in casa tua...






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