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IL PROFUMO DEL NATALE

L’immediato avvicinarsi del Natale è caratterizzato, nella nostra comunità, dalla trepidazione con cui accompagniamo Andrea, il non più seminarista, verso l’ordinazione diaconale di questa domenica in Cattedrale. Non una coincidenza ma un dono di Dio che in questo modo ci mette del suo perché il Natale di Andrea e con lui il nostro abbia un sapore particolare. Un giovane che dice il suo eccomi al Signore ed entra nel primo grado dell’ordine sacerdotale in attesa di essere ordinato presbitero, rimanda al grande “Eccomi” di Cristo che venendo nel mondo si è rivestito della nostra carnalità, Lui il Figlio di Dio. Non è forse questo il vero Natale, quello che la comunità cristiana è chiamata a celebrare e che da senso a tutto quello scintillare di festa che purtroppo vuole appropriarsi del senso del 25 dicembre? Lascio alle parole di Papa Benedetto XVI, in preparazione al Natale di qualche anno fa, una riflessione a questo riguardo. Ma prima permettetemi di augurare ad Andrea, anche da queste pagine, un sereno e felice tempo di diaconato, il più possibile tra noi e tra i ragazzi dell’oratorio che in questi mesi stanno sperimentando la gioia e la freschezza della sua testimonianza e della sua dedizione.


Sotto la spinta di un consumismo edonista, purtroppo, il Natale rischia di perdere il suo significato spirituale per ridursi a mera occasione commerciale di acquisti e scambi di doni! In verità, però, le difficoltà, le incertezze e la stessa crisi economica che in questi mesi stanno vivendo tantissime famiglie, e che tocca l’intera l’umanità, possono essere uno stimolo a riscoprire il calore della semplicità, dell’amicizia e della solidarietà, valori tipici del Natale. Spogliato delle incrostazioni consumistiche e materialistiche, il Natale può diventare così un’occasione per accogliere, come regalo personale, il messaggio di speranza che promana dal mistero della nascita di Cristo. Benedetto XVI, Udienza generale, 17 dicembre 2008


È la notte di Natale del 1223. A Greccio, un borgo vicino a Rieti, viene rappresentato per la prima volta il presepe. È la scena, straordinariamente viva, della nascita di Gesù. Ma la storia della sua ideazione è complessa e si intreccia con quella di un uomo: San Francesco di Assisi che immagina la messa in scena della natività per lanciare un messaggio al mondo: Betlemme è dentro di noi. Un messaggio di pace, in tempo di guerra e battaglie crociate. Quel primo presepe è sempre attuale: ci parla e ha bisogno di noi. Di me, di Andrea, di ognuno di noi.







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