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"...CONTINUA A CORRERE!"

Non possiamo, anche in queste semplici righe, esimerci da un pensiero grato da rivolgere a Rombo di tuono che con la città di Cagliari e l’intera Sardegna abbiamo accompagnato verso i “campi del cielo” in cui sicuramente continuerà a correre a fare gol. “GiggiRrriva”, alla cagliaritana, è stato molto di più di un protagonista sportivo con tutte le sue prodezze ed il suo irraggiungibile talento: è stato e continuerà ad essere la più bella manifestazione dell’importanza che nella vita assumono i legami, gli incontri e le storie delle persone che incontriamo. È rimasto in Sardegna, nonostante tantissimi richiami altisonanti di carriera e di prestigio, perché nella nostra terra si sentiva di casa ma soprattutto perché aveva costruito la sua casa nel cuore dei sardi e questo era più che sufficiente per non muoversi dalla nostra Isola. Oggi, anche solo questo insegnamento, giustificherebbe la proposta di ritagliare un posticino accanto a Carlo Felice al Gigi Riva trionfante dello scudetto! La foto, con lo stupore di Pelè davanti all’elevazione di Riva, esprime molto bene la statura tecnica del calciatore ma è anche segno del suo spessore umano e professionale che anche in questi giorni di ricordo emerge da più parti.


Inoltre, mi sembra sia necessario anche in questo contesto dare voce alla Giornata della Memoria del 27 gennaio, nel giorno in cui i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz si aprirono al mondo con le sue crudeltà. Ha detto, ultimamente Liliana Segre:


Noi testimoni della Shoah stiamo morendo tutti, ormai siamo rimasti pochissimi, le dita di una mano, e quando saremo morti proprio tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi nell'indifferenza e nella dimenticanza. Forse rimarranno cinque righe e una foto nei libri di storia.

Purtroppo, nonostante un passato così drammatico, ancora oggi facciamo esperienza quotidiana di minacce e manifestazioni di violenza. Guerre, genocidi, persecuzioni, fanatismi vari continuano a verificarsi, anche se la storia insegna che la violenza non porta mai alla pace. Ma anche nel piccolo delle mura domestiche, nelle aule di scuola o nelle piazzette delle città, dietro l’anonimato di uno schermo, quanta intolleranza e disprezzo, quanta ingratitudine e amarezza che si riversa sulle persone! Senza dimenticare i venti di guerra che soffiano nuovamente in Europa, in Ucraina, nella Terra Santa con il prezzo di dolore e di morte che ha il nome di ostaggi israeliani e di bambini, ragazzi, donne e anziani palestinesi. Tutti innocenti trascinati forzatamente nelle spirali della crudeltà e della non-umanità. Da qualche giorno, poi, la zona del “Mar Rosso” comincia a diventare sempre più incandescente, segno di un conflitto che sta assumendo dimensioni sempre più impattanti. Per tutti! Ci è chiesto, sicuramente e almeno, di pregare molto molto molto di più!






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