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LA FELICITÀ È CRISTO!

A fine mese sarà ordinato sacerdote il diacono don Andrea, che da circa un anno svolge il suo ministero nella nostra parrocchia: viviamo con lui l’attesa di questo dono straordinario.

La sua imminente ordinazione è un evento che mi fa ricordare l’azione di Cristo nella mia esistenza: Cristo ha cambiato la mia vita e l’ha portata alla sua pienezza, con una forte chiamata al diaconato permanente, senza se e senza ma. Sono arrivato alla parrocchia Madonna della strada e da poco erano state gettate le fondamenta della chiesa. Ho frequentato come potevo perché gli impegni erano davvero tanti: il lavoro di infermiere, la famiglia con bambini piccoli, il lavoro di mia moglie Pinuccia, mantenere un minimo di vita sociale. Ma quando i miei figli hanno cominciato a frequentare il catechismo, ho sentito che dovevo essere più costante nella partecipazione alle liturgie, dando loro un esempio di coerenza con la fede che professavo. Quando il parroco don Alfredo e il diacono Ninni mi chiesero di diventare ministrante ho accettato e ben presto ho sentito la chiamata del Signore che mi chiedeva di servirlo con il diaconato. Da quel momento l’impegno è stato totale e, d’accordo con Pinuccia, ho frequentano l’Istituto Superiore   di Scienze religiose, fino alla laurea. Dal giorno dell’ordinazione diaconale svolgo il mio ministero nella parrocchia di appartenenza, curando la proclamazione del Vangelo, la distribuzione della comunione, amministrando il battesimo, seguendo, per qualche tempo, i bambini al catechismo e poi i gli adulti che desiderano ricevere l’iniziazione cristiana, portando la Comunione ai malati, la benedizione delle famiglie e aiutando i bisognosi con la Caritas di cui sono il responsabile. Per fare tutto questo ho sentito la necessità di continuare la mia formazione spirituale, con la partecipazione agli incontri con la comunità diaconale, i ritiri spirituali, la continua preghiera personale e comunitaria, la guida del rosario, l’adorazione eucaristia. Con il parroco don Emanuele, la collaborazione e l’intesa sono buone. Tutto questo, però non è esente da sfide e difficoltà, come dividere gli impegni tra parrocchia e famiglia e le difficoltà nelle opere di carità. La parrocchia è vista come un punto di riferimento per poveri, malati ed emarginati e gestire queste attività, in una crescente povertà e difficoltà sociali, come le dipendenze o l’abbandono scolastico, può essere un compito molto impegnativo, che richiede risorse e una rete di sostegno che non sempre è disponibile. Ma in questo mio servizio al Signore e ai fratelli, sovrabbondano anche le gratificazioni, come accompagnare le persone nella crescita della fede, i momenti di condivisione con la comunità, la bellezza della solidarietà, la gratitudine e l’affetto della comunità stessa: essere diacono e viverlo nella parrocchia Madonna della Strada, ha fatto di me una persona felice e realizzata.


Luigi Mossa, diacono



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